Luoghi
d'interesse
Monselice
è situata nella provincia di Padova sul versante meridionale dei
Colli Euganei. E’ un importante nodo stradale tra Rovigo,
Padova, Mantova e l’Adriatico e ferroviario nel collegamento tra
il Nord e il Centro Italia.
Oltre alle numerose strade provinciali e comunali, alcune di esse
sono importanti porte di accesso ai Colli Euganei.
L’uscita autostradale della Padova-Bologna (A13) e il
canale navigabile Bisatto, con il porto fluviale in città,
permettono di raggiungere Padova e Venezia. Monselice si
caratterizza per le industrie conserviere, elettromeccaniche, del
cemento, del mobile, delle bambole, del peluche e del
giocattolo. Inoltre è consolidata la produzione agricola di
cereali, ortaggi, frutta, uva da vino. La "Torta di Federico
II" è il dolce tipico della città.
Monselice annovera fra i suoi concittadini illustri artisti come
Giuseppe Mazzocca, sceneggiatore; Silvio Travaglia, pittore;
Fasullo e Forlin con gli artisti del gruppo futurista "Savaré";
in campo musicale Giuseppe Giacomini e Paolo Gavanelli per la
lirica, e Fabio Rossato, concertista di fisarmonica.
Breve
guida della città
Si inizia dalla centrale piazza Mazzini dominata dalla duecentesca
Torre Civica,
con annessi tratti ancora integri della antica cinta muraria.
Al
lato opposto, verso il colle della Rocca, si trova la chiesa
di San Paolo edificio, con cripta alto medioevale, ove
è stato rinvenuto un prezioso affresco duecentesco raffigurante
san Francesco d’Assisi, la più antica immagine del Santo
esistente nel Veneto. La Chiesa e l’annessa Sala della Buona
Morte, sono sede del Museo Civico.
La via del Santuario inizia con il Palazzo
e loggetta del Monte di Pietà d’impianto
quattrocentesco, sede dell'Ufficio Pro Loco, Accoglienza Turistica e sala per iniziative culturali.
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Proseguendo si giunge al Castello,
struttura fortificata dell’Alto Medioevo ristrutturata da
Ezzelino da Romano e poi ampliata dai Carraresi, dei quali rimane
evidente testimonianza nel celebre camino. Con la conquista
veneziana venne acquistato dalla famiglia patrizia dei Marcello,
che ne completò la trasformazione in residenza. Pesantemente
saccheggiato nel corso dei secoli, fu riportato al passato
splendore dal Conte Vittorio Cini, che lo arricchì con preziose
collezioni di armi, mobili e suppellettili antiche. Nei locali
della biblioteca è allestito l’Antiquarium
Longobardo, che raccoglie preziose testimonianze
provenienti dagli scavi della necropoli rinvenuta sul colle della
Rocca. Tra i pezzi più significativi un’elegante crocetta
d’oro sbalzato. Di recente allestimento il Museo
delle Rarità Carlo Scarpa, nel quale si possono
ammirare oggetti della vita quotidiana del Novecento ideati dal
noto architetto veneziano.
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Riprendendo la salita si incontra Villa
Nani-Mocenigo, sontuoso edificio tardo rinascimentale,
con scenografica scalinata ornata con statue che collega i vari
piani dei terrazzamenti dell’annesso giardino. Sul muro di cinta
figurano dei nani, allegoriche statue che alludono al nome della
famiglia patrizia.
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Poco più avanti si giunge all’antica Pieve
di Santa Giustina, costruita nel 1256, per volere del
cardinale Simone Paltanieri, arciprete di Monselice. Il Duomo è
in stile tardo romanico con elementi decorativi gotici.
All’interno si trovano pregevoli opere d’arte tra cui la
Madonna dell’umiltà e il polittico quattrocentesco di scuola
veneziana raffigurante santa Giustina, San Sabino, patrono di
Monselice e alcuni Santi. Il tesoro del Duomo, che raccoglie
preziose suppellettili, conserva tra l’altro la preziosa coperta
di Evangeliario con Majestas Domini, opera del XIII secolo
prodotta da un atelier limosino.La Pieve annovera, nella
sua storia plurisecolare, come canonico il sommo poeta Francesco
Petrarca.
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Oltre la Pieve si incontra la porta dei "leoni comitali"
e poco oltre l’ampio belvedere della "rotonda" del
1712.
Salendo si entra nell’area sacra del Santuario
Giubilare delle Sette Chiese. L’arco d’ingresso,
eretto nel 1651, è denominato "Porta Romana" o
"Porta Santa". Su di essa è affisso il monumento
bronzeo che ricorda il Giubileo del 2000, opera scultorea di Jone
Suardi.
Il Santuario è stato ideato da Vincenzo Scamozzi su
commissione dei nobili veneziani Duodo e realizzato tra il 1605 e
il 1615. Le sette stazioni ottennero da papa Paolo V la
concessione delle stesse indulgenze accordate ai devoti, che si
recavano in pellegrinaggio alle sette basiliche maggiori in Roma.
Le prime cinque cappelle ospitano pregevoli pale di Palma il
Giovane, mentre l’ultima, co-intitolata ai santi Pietro e Paolo,
conserva la pala attribuita al Loth.
Sull’ampia spianata sorge il complesso
monumentale di Villa Duodo, con l’oratorio di San
Giorgio e l’Esedra.
Villa
Duodo
risalente
all’inizio del ‘600 è opera dello Scamozzi, mentre la parte
frontale, decorata da bassorilievi, fu aggiunta, su progetto di
Andrea Tirali, nel 1740.
La chiesa di San
Giorgio, affrescata dal
Sandrini, è abbellita da un
pregevolissimo paliotto d’altare in intarsio marmoreo e pietre
dure uscito dalla maestria della bottega dei Corberelli.
Il Santuario è detto anche "Ai
Santi" per la presenza di resti e reliquie di martiri
traslati dalle catacombe romane.
Verso il colle della Rocca lo sguardo del visitatore è catturato
dalla scenografica scalinata seicentesca, denominata Esedra
di San Francesco, in ricordo del soggiorno di san
Francesco Saverio nel 1537. Essa è adornata dalle statue,
attribuite al Bonazza, raffiguranti le fasi del giorno: alba,
meriggio, tramonto e notte.
A lato dell’esedra un ardito scalone dà accesso al sentiero che
conduce sulla sommità del colle ove sono visibili i resti
dell’imponente Mastio
Federiciano, detto Torrione, voluto dall’imperatore
Federico II di Svevia nel 1239, quando visitò la città e la creò
camera speciale
imperiale.
Tornati
in piano, meritano una visita altri monumenti come Villa
Pisani, affacciata sul canale Bisatto, d’impianto
palladiano, commissionata da Francesco Pisani nel XVI secolo.
L’edificio, abbellito da pregevoli affreschi attribuiti allo
Zelotti, ospita l’Archivio Storico della Città.
Sempre lungo il
canale sorge Villa
Contarini, esempio tipico di architettura veneta, già
citata in documenti del 1581. Gli interni sono decorati con
raffinati stucchi settecenteschi e impreziositi da antichi
lampadari di vetro policromo di Murano.
Raggiunta Piazza San Marco, abbellita dagli antistanti giardini di
Palazzo Tortorini del
XVII secolo e oggi sede del Municipio, sui resti della Torre di
Porta San Giacomo si può notare il bassorilievo in bronzo opera
di Luciano Zambolin, affisso nel 1995, in ricordo delle
celebrazioni federiciane.
Adiacente a Piazza San Marco c’è Piazza della Vittoria con al
centro il monumento marmoreo in ricordo dei caduti, opera
scultorea del monselicense Paolo Boldrin.
Poco lontano dal centro storico si trova il Convento
di San Giacomo, sorto nel 1162 come ospedale per il
ricovero di poveri e pellegrini e trasformato nel secolo
successivo in monastero benedettino. Dal 1677 è sede di una
comunità francescana di Frati Minori. All’interno della chiesa,
sono conservati un pregevole ciclo pittorico del fiammingo Michele
Desubleo, opere di Jacopo Palma il Giovane e di Gianbattista
Maganza.
A sud del colle della Rocca si trova la Chiesa
di San Martino fulcro dell’omonimo quartiere. Il
tempio originario del X secolo e ristrutturato nel ’700 conserva
un ciclo pittorico attribuito a Vincenzo Damini e dipinti della
scuola di Gaspare Diziani.
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Sul lato settentrionale sorge l’appartata Chiesa
di San Tommaso che conserva consistenti brani di
affreschi tardo duecenteschi.
Sulla strada verso Battaglia, lungo il canale, in località
Rivella sorge Villa
Emo Capodilista della seconda metà del ‘500, con un
elegante giardino all’italiana visitabile.
Escursione sul Monte
Ricco. La prima parte del percorso è una salita, su
strada asfaltata e ombreggiata, sino alla cosiddetta "Casa
rossa". Da qui parte un sentiero che conduce all’esedra
belvedere dominata dalla grande statua dell’Ercole, di fronte
alla quale si apre la scalinata per l’Eremo
di Santa Domenica. La passeggiata, nei giorni sereni,
riserva uno spettacolare sguardo d’insieme sui Colli Euganei,
all’orizzonte fino al mare Adriatico, a sud fino agli Appenini
bolognesi e sul piano sottostante l’antica Monselice nella sua
suggestiva trama d’ impianto medioevale.
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Informazioni:
iat
Monselice Via del
Santuario, 1 - Tel. 0429 783026
www.comune.monselice.padova.it
e-mail: turismo@comune.monselice.padova.it
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